VOLEVO SOLO SBOCCIARE

“Volevo solo sbocciare”
Voleva solo sbocciare, continuare a profumare e a guardarsi allo specchio, mentre cresceva nella sua bellezza, mentre si scopriva sempre più donna tra le donne. mentre il suo profumo era sempre più bello , perchè diverso dagli altri.

Voleva solo continuare a vivere, costruire giorno per giorno la sua scala, fatta di note, di composizione quotidiane, di bianchi e neri e di colori fluo, talmente fluo, da accecare la vista dei passanti.

Voleva solo continuare a sorridere, inciampare e rialzarsi, e poi di nuovo sorridere, inciampare e rialzarsi, una, cento, mille volte, per poi, un giorno, raccontarlo a chi avrebbe incontrato, e chi avrebbe amato.

Voleva solo correre.
Ma sul mare, al tramonto, in quelle sere d’estate. Quando il profumo delle rose, vicino, è più intenso. Quando la vanità dei petali si sposa con il rosso intenso caldo del sole. E magari, poi, strappare una di quelle rose per regararla alla madre e di nuovo dirle “grazie”.

Invece ha corso. Mentre il suo profumo veniva mangiato dall’odore forte di benzina. Ha corso lasciando petali in mezzo alla strada perchè i passanti si fermassero per riconsegnarglieli. Quella notte. Quella dannata notte in cui lei chiedeva soltanto di voler continuare a sbocciare.